giovedì 5 settembre 2019

Nuovo inizio: MULTILINGUISMO



Benvenuti a questo nuovo inizio. Da oggi, avrei intenzione di aprire una piccola parentesi ai miei soliti post 👶 #bilinguism#trilinguism

Una parentesi un po' sperimentale che spero vi interessi e appassioni e che inizia così: "Elisa, has acabado ya?" Ecco cosa direbbe mio marito, con il suo meraviglioso accento madrileño di cui mi sono innamorata al primo istante, non appena l'ho ascoltato.

Ogni giorno di più, sta diventando normalità assoluta incontrare coppie, famiglie multicolore, multiculturali, che fanno della loro differenza di background un punto di forza, che si divertono a creare un qualcosa o qualcuno di nuovo all'insegna del mix. Bimbi che si ritrovano in un ambiente in cui il bi-tri-quadri linguismo sono all'ordine del giorno e affrontano piccoli e grandi ma soprattutto simpatici problemi quotidiani.
Eccomi: italiana (anche se ogni giorno di più -per diversi motivi- questa cultura mi appartiene sempre meno), vivo con mio marito ispano-argentino e i miei due piccoli umani in Belgio (che parlano olandese e vivono, fin dalla nascita, la lingua inglese in modo molto presente e attivo). Al momento. Dico al momento perché a breve un nuovo paese ci ospiterà e dovremo ricominciare tutto da capo. Soprattutto con la lingua.
Da mamma, da docente, da traduttrice ma soprattutto da persona che ne ha fin sopra i capelli di lingue diverse che gironzolano nella testa, cercherò di spiegarvi questo mondo molto confuso, assai interessante e a tratti divertente di bimbi multi-tutto.

Chi conosce di cosa sto parlando avrà vissuto situazioni molto divertenti come sentire i propri piccoli costruire frasi o parole improbabili. Per iniziare, possiamo dire "addio" alla prima parolina che tutti attendiamo con grande gioia: "mamma", "papà". No. No, cari miei. Mio figlio piccolino che ha iniziato a parlucchiare (siamo proprio all'inizio) ha scelto di dire "da-da",che è ciao in olandese, con tanto di gesto della mano. Inutili i tentativi miei o di mio marito di guidarlo verso le nostre lingue perché tanto non lo convince nessuno.



Così come, quando mia figlia si era impuntata sul dire gli animali solo ed esclusivamente in inglese con tanto di verso nella stessa lingua. Perché udite udite, anche i versi degli animali non sono tutti uguali. Se per noi il cane fa "baubau" in inglese fa "woof, woof". Se per noi il cavallo fa "iiiiiii", gli anglosassoni credono faccia "neigh,neigh" e potrei continuare all'infinito. Oppure, preparatevi a verbi improbabili dalla natura sconosciuta come "mi aiuti a cortare?" risultato del verbo "cortar -in spagnolo- + tagliare -in italiano". Questa sezione, per così dire è una delle mie preferite. O, giusto ieri, mia figlia ha detto: "Mamma, la juf (maestra in olandese) si è raccomandata di arrivare op tijd (in tempo)!". Io, così, con gli occhi sorridenti perché mi domando se questi piccoli simpatici miscugli (ormai rarissimi ma molto comuni all'inizio) finiranno mai! Questo è solo un assaggio di ciò che vorrei affrontare e discutere con voi, vedendo le realtà che vi appartengono e con una sola ed escusiva regola: il multilinguismo deve essere un regalo che facciamo noi come genitori a loro, non un nostro vanto nei loro confronti. Non esiste un vincitore, una gara a chi parla più lingue o lo fa meglio. No. Esistono bimbi che hanno la fortuna di avere famiglie molto colorate e imparano a usare maggiori sfumature creando nuovi colori. Niente di più.

Ma, per fare questo ho bisogno di voi, delle vostre domande e delle vostre curiosità! Anche perché le mie idee sono tante, ma se lavoriamo mano nella mano, il tutto sarà molto più interessante.

Quindi, iniziate pure a chiedere quello che volete o vi viene in mente a riguardo e insieme, post dopo post, cercheremo di aiutarci a vicenda per creare una piccola guida per i genitori (e non solo) messi come me! Come noi!
Per il momento, un abbraccio fortissimo a tutti quanti e a...presto! :) :)

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