Quarantuno più sei



Un’immagine, un disegno creato a mano, il sentimento perfetto che descrive il mio libro: lotta, speranza, paura, voglia di vivere, di costruire, di amare.
Un’immagine che parla da sola, la prima immagine che ha accompagnato il mio libro, la mia grande scommessa, quell’immenso regalo per la mia bimba che ha fatto capolino in questo mondo nel 2015. Una bimba voluta, desiderata e molto amata fin dal primo respiro, dal primo pianto, arrivato dopo una lunga attesa, un immenso spavento, un dolore lacerante e stremante.

“…Sono le ventidue e diciannove minuti, sei nata e non piangi.
Mi si ferma il cuore; Qualcosa non va. Vedo che ti tagliano immediatamente il cordone e ti posano tra le braccia della pediatra. Ho perso molto sangue e te lo sei bevuto tutto. I tuoi polmoni ne sono pieni. Non puoi respirare. Ti fanno una manovra, pochissimi secondi e io e tuo padre ascoltiamo il tuo urlo. L’urlo più bello del mondo, l’urlo di una nuova vita, l’urlo che dice che stai bene.”

La sua nascita mi ha cambiato, nel profondo, mi ha fatto maturare ma soprattutto mi ha dato la forza di lottare, sempre e senza paura. Quando la piccola aveva poco più di un anno, in un’afosa estate belga e con l’aiuto di mio marito, ho trascorso due mesi, notte e giorno, davanti al computer, perché la mia creaturina si meritava un regalo immenso, incredibile, incomparabile: un libro, una storia, per lei, solo per lei. Le parole si susseguivano, non si fermavano, la stanchezza non era mai abbastanza per dire “stop, basta!” e ho messo un punto e finale alla mia prima opera.
Dalla scrittura alla pubblicazione sono trascorsi due anni, intensi, difficili, con non pochi ostacoli, fino al famoso otto novembre 2018: Quarantuno più sei diventa realtà, carta stampata, pagine con inchiostro, un libro dal profumo di vita e di lotta. Sono pletorica, sono distrutta.

Oggi è quel giorno. Quel giorno tanto atteso, sognato, agoniato, voluto. Oggi è quel giorno in cui FINALMENTE il mio libro sarà pubblicato, sistemato sugli scaffali, magari più remoti delle librerie, ma sarà lì. Il giorno in cui, un passante, per sbaglio, attirato dal colore rosso della copertina o da quella mano che tiene una foto allegra ma malinconica, lo prenderà, leggerà la frase sul retro, un piccolo riassunto della mia vita e sceglierà se portarlo a casa o lasciarlo dov'era. E il giorno in cui, anche Amazon saprà che Quarantuno più sei esiste. Si potrà ordinare, recensire o semplicemente ignorare.Oggi è quel giorno. Ma mi sento stanca, come un pugile con entrambi gli occhi neri e il naso rotto alla fine della lotta. La felicità lascia spazio a una sensazione di estrema fragilità. Il percorso è stato lungo. Forse troppo. Troppo tempo sognando questo momento che poi quando è arrivato non mi ha trovato preparata. Una lotta senza vinti né vincitori, finita senza essere del tutto distrutta. Oggi è quel giorno. Quel giorno tanto atteso, sognato, agoniato, voluto. Ora è davvero tutto nelle vostre mani. Io osserverò un po' da lontano, come una mamma quando lascia il suo piccolo da solo per la prima volta a scuola: con il cuore è con lui, ma deve lasciare andare la sua mano. Quarantuno più sei oggi inizia la sua vita, la sua scuola e io, con tutto l'affetto e l'amore che provo per lui, lo lascio andare, lo lascio vivere.

Da novembre a oggi, Quarantuno più sei è stato letto da tante, tantissime persone, ha ricevuto pareri, complimenti, conosciuto un sacco di “blogger” (mondo a me sconosciuto fino a poco tempo fa), mi ha fatto parlare con tante donne che hanno visto in me una figura su cui contare, poter confidare segreti e paure, con cui sentirsi libere anche solo di sfogarsi.
Quarantuno più sei è un regalo che ho fatto anche a me. Perché per me, scrivere è vivere. Se scrivo, vivo. E quindi, questo libro, è stata una nascita e una rinascita in tutti i sensi.
Grazie Quarantuno più sei. Grazie piccola mia.






DOVE ACQUISTARLO:

- In tutte le librerie 
- su AMAZON_ITALIA  
- sul sito della C.E bookabook 
- su IBS.it: 





                   


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